MovieCars – MINI Cooper
Se siete cresciuti tra motori e film d’azione, probabilmente avrete passato parecchi pomeriggi piovosi sul divano, immersi in film come Fast and Furious, Fuori in 60 secondi, Rush, e tanti altri.
Tra questi, uno dei titoli più iconici del genere rimane senza dubbio The Italian Job.
Il remake del 2003, diretto da F. Gary Gray, è una moderna reinterpretazione del film cult del 1969 Un colpo all’italiana, che segue una banda di ladri inglesi in una spettacolare fuga per le strade di Torino a bordo di tre Mini Cooper.
Anche nel remake, le Mini Cooper sono le protagoniste assolute delle scene d’azione più memorabili.
Questa volta, però, sono le versioni moderne del modello, nelle classiche tonalità della bandiera britannica: bianco, rosso e blu.
Le tre Mini aiutano i protagonisti, tra cui Mark Wahlberg, Charlize Theron e Jason Statham, a fuggire dopo un audace colpo a Los Angeles, grazie a un’ingegnosa manomissione del sistema semaforico della città.
MovieCars – MINI Cooper
Le Mini Cooper nel film: potenza e stile
Nel remake, le Mini utilizzate per le scene di fuga sono le versioni più potenti della gamma: le Mini Cooper S R53 del 2003, equipaggiate con il kit di elaborazione John Cooper Works.
Questo kit eleva la potenza del motore 1.6 con compressore volumetrico da 163 a ben 200 CV, garantendo prestazioni degne delle scene d’azione mozzafiato del film.
Tuttavia, per alcune esigenze di scena, sono state impiegate anche Mini Cooper meno potenti e persino versioni elettriche per ragioni logistiche.
Un’altra curiosità interessante riguarda proprio le Mini elettriche utilizzate durante le riprese.
Le scene girate all’interno dei tunnel della metropolitana di Los Angeles richiesero veicoli a propulsione elettrica per motivi di sicurezza: la città non permetteva l’uso di motori a combustione in quei luoghi chiusi.
Così, il team del film ha dovuto realizzare delle versioni elettriche ad hoc, le uniche Mini elettriche al mondo all’epoca, come ha raccontato lo stesso regista F. Gary Gray.
La Mini Cooper: un’icona britannica
Le radici della Mini risalgono al 1956, nel pieno della crisi del Canale di Suez, quando l’aumento dei prezzi della benzina spinse la British Motor Corporation (BMC) a sviluppare un’auto economica e dai consumi ridotti.
Fu così che Alec Issigonis progettò la prima Mini, pensata per ospitare quattro persone in uno spazio incredibilmente ridotto. Con la trazione anteriore e il motore montato trasversalmente, la Mini rivoluzionò il mercato delle piccole auto.
Non solo la Mini divenne immediatamente un’auto di culto, ma si fece valere anche nelle competizioni sportive, grazie a John Cooper, che trasformò la piccola utilitaria in una macchina da corsa.
Tra le sue vittorie più celebri, il Rally di Montecarlo del 1963, dove il finlandese Timo Mäkinen portò la Mini Cooper S alla gloria, consolidando la sua fama di auto compatta ma estremamente competitiva.
La Mini Cooper nel cinema: da Torino a Los Angeles
L’importanza della Mini nella cultura popolare fu ulteriormente rafforzata proprio grazie al cinema.
Nel film originale del 1969, le Mini furono protagoniste di una delle fughe automobilistiche più celebri della storia del cinema, correndo tra i vicoli di Torino con grande agilità.
Il remake del 2003 riprende questa eredità, portando le Mini sulle strade di Los Angeles, dove affrontano scale, tunnel e persino prati, dimostrando una versatilità che poche altre auto avrebbero potuto offrire.
Le Mini Cooper in The Italian Job incarnano alla perfezione lo spirito dell’auto britannica: compatta, maneggevole e piena di carattere.
Non è un caso che siano state scelte nuovamente come le protagoniste della fuga, quasi come se nessun’altra vettura potesse essere all’altezza di tali acrobazie.
Curiosità dietro le quinte
Un dettaglio affascinante emerso dalle riprese del film riguarda proprio la costruzione delle Mini elettriche per le scene all’interno dei tunnel della metropolitana.
Il regista F. Gary Gray ha raccontato come, nonostante non esistessero Mini elettriche all’epoca, il team del film sia riuscito a costruirne alcune appositamente per il film, grazie al lavoro ingegneristico del coordinatore John Carpenter. Queste auto, uniche nel loro genere, furono una soluzione ingegnosa che permise di girare una delle scene più iconiche del film in totale sicurezza.
Insomma, The Italian Job non è solo un film d’azione, ma anche un omaggio alla Mini, un’auto che ha saputo attraversare le generazioni e le mode, mantenendo il suo fascino intatto e rimanendo un’icona sia su strada che sul grande schermo.
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