Le pubblicità più irriverenti sulle Auto:
Le campagne pubblicitarie hanno sempre fatto da sottofondo nelle nostre scelte di acquisto e nelle conversazioni quotidiane, soprattutto quando sono ironiche e argute.
La rivalità tra brand concorrenti, espressa attraverso dissing pubblicitari, è un fenomeno consolidato nel mondo del marketing, come evidenziato dalla storica rivalità tra Coca Cola e Pepsi o tra BMW, AUDI e Mercedes.
In questo articolo, esploreremo alcune delle comunicazioni pubblicitarie più irriverenti del secolo scorso nel settore automobilistico.
PORSCHE:
Negli anni ’80, il settore pubblicitario era privo delle limitazioni del politically correct, consentendo chiari riferimenti sessuali come quelli presenti nelle campagne della Porsche. La sfida affermava che le dimensioni non contano se si possiede una Porsche.
VOLKSWAGEN:
Con lo slogan “Think small” ideato dal genio del pubblicitario umanista Bill Bernbach, Volkswagen sfidò l’America obnubilata dal gigantismo, suggerendo che essere il numero 2 non fosse poi così male. “Pensare in piccolo” divenne il loro mantra.
BENTLEY:
La campagna pubblicitaria di Bentley Azure propose lo slogan “You don’t park it, you position it” – “Non la parcheggi, la posizioni”, sottolineando il prestigio associato alla posizione della vettura.
FIAT:
La Fiat Multipla, un modello divisivo, fu promossa con il claim “Sarete belli voi!”, sottolineando che il veicolo non doveva piacere a tutti, ma solo ai veri intenditori. Nonostante le opinioni contrastanti, è stata esibita al Museum of Modern Art di New York.
DAIHATSU:
La campagna pubblicitaria della HIJET MPV (venduta in Italia come Piaggio Porter) ha ribaltato gli stereotipi, suggerendo che sulla monovolume si possono portare più ragazze rispetto a un’auto sportiva, ed è anche più conveniente.
PORSCHE:
Ancora Porsche, questa volta con una campagna che gioca sul sogno nel cassetto dei giovani, mettendo in risalto che possedere una Porsche è molto più attraente rispetto a Nissan o Mitsubishi. Nel 1983, con il messaggio “Nessuno è perfetto”, celebrarono il dominio assoluto alla 24 ore di Le Mans.
ASTON MARTIN:
A volte la comunicazione di lusso non coincide con la classe, come dimostra una pubblicità di Aston Martin che, anche se successivamente rivelatasi un fake, ha sollevato l’indignazione femminile con lo slogan “sai di non essere stato il primo, ma te ne importa qualcosa?”.
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