Pubblicato il Lascia un commento

MovieCars – Cadillac Miller-Meteor – Ghostbusters

MovieCars – Cadillac Miller-Meteor – Ghostbusters

Nel vasto panorama delle auto del cinema, poche hanno lasciato un’impronta indelebile quanto la leggendaria Ecto-1, protagonista indiscussa della saga dei Ghostbusters. La Cadillac Miller-Meteor, convertita in ambulanza e poi trasformata nel celebre veicolo dei cacciatori di fantasmi, ha attraversato decenni di storia cinematografica, divenendo un’icona amata da generazioni di appassionati.

L’Origine e l’Evoluzione

L’Ecto-1 è stata originariamente una Cadillac Miller-Meteor del 1959, prodotta dalla Miller-Meteor di Piqua, Ohio, una delle aziende specializzate nella trasformazione di veicoli Cadillac in ambulanze, carro funebre e limousine.

Questa versione personalizzata, conosciuta come Futura combination limousine-ambulance, univa la robustezza di un’ambulanza con l’eleganza di una limousine, offrendo spazio sufficiente per le attrezzature e i gadget necessari ai Ghostbusters.

La Significativa Scelta di Design

Cadillac Eldorado 1959

La Cadillac Miller-Meteor si distingueva per le sue enormi pinne posteriori, ereditate dalla Cadillac Eldorado del 1959, e per le ruote posteriori parzialmente coperte dalla carrozzeria.

Questi dettagli iconici conferivano alla Ecto-1 un aspetto unico e riconoscibile, perfetto per le strade infestate di New York dove i Ghostbusters operavano.

L’Inizio di una Leggenda

La Ecto-1 ha fatto la sua prima comparsa sul grande schermo nel 1984 nel film originale dei Ghostbusters, divenendo immediatamente un simbolo della squadra e delle loro avventure.

La Cadillac nera originale, è stata rapidamente trasformata in una macchina bianca con ali rosse, sirene sul tetto e l’iconico logo dei Ghostbusters sulle fiancate.

da sinistra: Harold Ramis, Ernie Hudson, Bill Murray, Dan Aykroyd – gli Acchiappafantasmi

Il Restauro e il Ritorno al Cinema

Dopo le riprese dei film, l’originale Cadillac Miller-Meteor è stata lasciata in stato di abbandono negli Universal Studios. Tuttavia, grazie all’impegno di alcuni appassionati, l’auto è stata restaurata nel 2008, riportandola alla sua gloria originale.

Questo restauro ha reso possibile il ritorno della Ecto-1 sul grande schermo, con il revival della saga Ghostbusters Legacy, diretto da Jason Reitman, figlio del regista originale Ivan Reitman.

L’Intramontabile Fascino della Ecto-1

Oltre ad essere un’icona del cinema, la Ecto-1 incarna lo spirito avventuroso e l’ingegno dei Ghostbusters. La sua presenza sullo schermo ha ispirato generazioni di fan e ha contribuito a rendere la saga dei Ghostbusters un pilastro della cultura popolare.

In conclusione, la Cadillac Miller-Meteor Ecto-1 rimane uno dei veicoli più amati e riconoscibili della storia del cinema, simbolo di avventura, coraggio e soprattutto, della lotta contro il soprannaturale. Che sia sullo schermo o nella realtà, la Ecto-1 continuerà ad affascinare e ispirare per molti anni a venire.

Ti è piaciuto questo Blog? Leggi anche gli altri qui.

Pubblicato il Lascia un commento

AUTO DEL MESE AUDI Q2

AUTO DEL MESE AUDI Q2

Scopri la Nuova Audi Q2

Se sei alla ricerca di un SUV urbano che unisca design dinamico e tecnologia innovativa, la Nuova Audi Q2 è sicuramente l’auto che fa per te. Con il suo carattere sorprendente e il suo stile unico, la Q2 si distingue nel panorama automobilistico per il suo mix di divertimento di guida e prestazioni di alto livello.

Il design della nuova di casa AUDI

Il design della Nuova Audi Q2 è un vero e proprio manifesto di innovazione e dinamicità. I paraurti anteriore e posteriore, insieme alle linee dinamiche e innovative, conferiscono alla Q2 una personalità unica nel suo genere. Gli allestimenti Business Advanced, S line edition e Identity Black, insieme allo stile dei cerchi in lega e alle varie colorazioni esterne disponibili, rendono questa vettura ancora più accattivante e dinamica.

Ma non è solo una questione di stile: alla guida della Nuova Audi Q2, il divertimento è garantito grazie alla sua potente trazione e alle tecnologie innovative integrate. Con l’arrivo del Model Year 2024, la Q2 si rinnova con piccoli aggiornamenti che la rendono ancora più all’avanguardia.

L’infotainment della nuova AUDI Q2

Tra le novità più interessanti, troviamo l’introduzione di uno schermo touch da 8,8 pollici per il sistema infotainment, che si accompagna all’Audi virtual cockpit con display da 12,3 pollici. Inoltre, la dotazione di sicurezza standard si arricchisce con il riconoscimento della segnaletica stradale tramite telecamera, per una guida sempre più sicura e consapevole.

Ma le novità non finiscono qui: l’infotainment della Nuova Audi Q2 è stato ulteriormente potenziato con la presenza di un modulo LTE per una trasmissione rapida dei dati e un hotspot WLAN. All’interno dell’abitacolo, troverai anche due porte USB-C e l’Audi smartphone interface di serie, che ti permette di utilizzare Apple CarPlay ed Android Auto in modo intuitivo e sicuro.

L’impianto audio

E se sei un appassionato di audio di alta qualità, potrai optare per l’impianto audio Sonos 3D con potenza di 705 Watt, che trasforma ogni viaggio in un’esperienza sonora unica. Inoltre, con l’Audi phone box potrai ricaricare il tuo smartphone in modo wireless e trasmettere dati tramite l’antenna della vettura 5G/LTE Advanced.

Insomma, la Nuova Audi Q2 è molto più di un semplice SUV: è un concentrato di tecnologia, stile e prestazioni che ti farà innamorare ad ogni viaggio. Scopri tutte le sue caratteristiche e preparati a vivere un’esperienza di guida unica nel suo genere.

Per ulteriori info su Nuova AUDI Q2 >> CLICCA QUI <<


Vuoi più info sull’auto del mese GP richiedile ai riferimenti qui o contatta lo 051 6044999

Pubblicato il Lascia un commento

Lo sapevi? ep.20 La Fiat 500 compare nel numero 1484 di Topolino

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

Lo sapevi? ep.20 La Fiat 500 compare nel numero 1484 di Topolino

Lo sapevi? ep.20 La Fiat 500 compare nel numero 1484 di Topolino

È il 1984 e il famoso fumetto Disney che ha accompagnato la nostra gioventù “Topolino” pubblica una Fiat 500 (ribattezzata per l’occasione “400”) al centro della storia “La vendetta di Amelia”.

Ma vediamo nello specifico qual è la storia di questa iconica auto.

La nascita della Fiat 500

Il 4 luglio 1957, nel cuore dell’Italia, nasceva un’auto destinata a diventare leggenda: la Nuova 500. Questo gioiello, ideato dall’Ing. Giacosa, rappresentò il degno successore della celebre Topolino, diventando il simbolo per eccellenza delle utilitarie Fiat.

Concepito per un periodo di quasi vent’anni, dal 1957 al 1975, il progetto della Fiat 500 fu un trionfo di innovazione e praticità: quattro posti, motore posteriore raffreddato ad aria e un prezzo accessibile.

La Gamma fiat 500

Da quel momento, la gamma si è arricchita di una vasta serie di modelli, dalla sportiva Fiat 500 Sport alla pratica Fiat 500 D, fino alla popolare versione F, seguita poi dalle lussuose L e R. Dopo un lungo silenzio, nel 2007 la moderna Fiat 500 ha saputo riallacciare i fili con la sua gloriosa storia.

Ma la Fiat 500 non è solo un’auto, è anche un’icona culturale. Nel mondo del cinema, è apparsa in numerosi film, da “James Tont operazione U.N.O.” a “Cars – Motori ruggenti”, passando per episodi di “Lupin III” e altro ancora.

La sua fama non si è limitata al grande schermo: nel 2005, una Fiat 500 R del 1973 ha compiuto un incredibile viaggio di 16.000 chilometri da Bari a Pechino, attraversando mezza Europa e la vastità della Russia. Nel 2007, la stessa auto ha percorso 10.300 chilometri intorno al Mediterraneo, fino alle dune del Sahara.

La Fiat 500 ha anche lasciato il segno in luoghi insoliti, come quando una 500 D del 1964 è stata impiegata in Antartide dal Departement of Industrial and Scientific Research della Nuova Zelanda, ribattezzata affettuosamente “Snow Kitten” (Gattina delle Nevi).

E non dimentichiamo la musica: nel 1992, Elio e Le Storie Tese hanno dedicato una canzone alla Fiat 500 nell’album “Italyan, Rum Casusu Çikti”.

Per coronare il suo successo, nel 2017, in occasione del suo sessantesimo compleanno, la Fiat 500 è stata inserita nella galleria permanente del Museo di Arte Moderna di New York, il MoMA.

In conclusione, la Fiat 500 non è solo un’auto, ma un’icona intramontabile che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’automobilismo e della cultura popolare.

Ti sei perso il gli altri episodi di “Lo sapevi?”

Leggili qui! 👇

Lo Sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

Pubblicato il 1 commento

MovieCars – Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

MovieCars – Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

Chevrolet Camaro: un auto che lascia il segno

Nel vasto universo delle auto del cinema, poche hanno lasciato un’impronta così indelebile quanto la Chevrolet Camaro. Da Bumblebee, l’autobot trasformato in un’audace Camaro nel franchise dei Transformers, fino alle sue apparizioni in pellicole iconiche come “Talladega Nights”, la Camaro ha conquistato il cuore degli appassionati di auto e dei cinefili di tutto il mondo.

Bumblebee: da Maggiolino giallo a Chevrolet Camaro

Nel mondo dei Transformers, il passaggio di Bumblebee dalla forma di un modesto Maggiolino giallo a una grintosa Chevrolet Camaro è stato una mossa audace, ma azzeccata. È stato il regista Michael Bay a dare vita a questa trasformazione, optando per una Camaro Z/28 degli anni ’70 come incarnazione dell’autobot coraggioso. Questa scelta ha aggiunto un tocco di grinta e modernità al personaggio, rendendolo perfetto per accompagnare il protagonista Sam Witwicky (interpretato da Shia LaBeouf) nelle sue avventure.

La Camaro scelta da Bay era una sportiva del 1977, personalizzata con una verniciatura gialla canarino e le iconiche strisce nere da corsa. Questa versione, con il suo motore V8 e una linea massiccia, ha conquistato non solo gli appassionati di auto d’epoca, ma anche il grande pubblico con il suo appeal distintivo.

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

La Camaro nei sequel della saga Transformers

Ma la relazione tra la Chevrolet Camaro e il cinema non si ferma qui. Dopo il successo dei Transformers, la Camaro ha continuato a brillare sul grande schermo con apparizioni in film come “La Vendetta del Caduto” e “Dark of the Moon”. In entrambi i casi, la vettura è stata personalizzata con dettagli unici, dando vita a edizioni speciali che hanno catturato l’attenzione degli spettatori.

Oltre al mondo del cinema, la Chevrolet Camaro ha anche una lunga storia di apparizioni in serie TV e video musicali, confermando il suo status di icona culturale.

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

In definitiva, la Chevrolet Camaro è molto più di una semplice auto da corsa: è un simbolo di potenza, stile e intraprendenza, tanto sul grande schermo quanto nella vita reale. E con il suo design iconico e le prestazioni eccezionali, continuerà a ispirare e affascinare gli appassionati di auto e cinefili per generazioni a venire.

Ti è piaciuto questo Blog? Leggi anche gli altri qui.

Pubblicato il Lascia un commento

Impianto frenante: Promo Sconto 25%

Impianto frenante: Promo Sconto 25%

Mantenere la Sicurezza in Primo Piano: L’Importanza del Controllo dell’Impianto Frenante

Quando si parla di sicurezza stradale, uno degli elementi più cruciali è senza dubbio l’impianto frenante. Pastiglie dei freni, dischi e olio sono componenti fondamentali che devono essere regolarmente controllati e mantenuti per garantire un funzionamento ottimale e la massima sicurezza sulle strade.

Controllo delle Pastiglie dei Freni e dei Dischi

Le pastiglie dei freni svolgono un ruolo essenziale nel processo di frenata del veicolo. Nel corso del tempo, l’usura delle pastiglie può compromettere l’efficacia del sistema frenante, aumentando la distanza di arresto e riducendo la capacità di risposta in situazioni di emergenza. Allo stesso modo, i dischi dei freni possono usurarsi e sviluppare irregolarità superficiali che influenzano negativamente le prestazioni frenanti.

Un controllo periodico delle pastiglie dei freni e dei dischi è pertanto essenziale per garantire la sicurezza degli occupanti del veicolo e degli altri utenti della strada. Anomalie come scricchiolii, vibrazioni o una maggiore distanza di arresto possono essere segnali di problemi che richiedono un intervento immediato.

Importanza dell’Olio nel Sistema Frenante

L’olio utilizzato nel sistema frenante è altrettanto cruciale. L’olio dei freni contribuisce a mantenere il corretto funzionamento del sistema, assicurando che l’energia generata dalla pressione del pedale venga trasferita efficacemente alle pastiglie e ai dischi. Un livello inadeguato di olio o la presenza di contaminanti possono compromettere l’efficacia del sistema frenante e aumentare il rischio di incidenti.

Promozione Esclusiva: Sconto del 25% sulla Sostituzione delle Pastiglie, degli Dischi e dell’Olio per Hyundai e Kia

Per incentivare una corretta manutenzione dell’impianto frenante e garantire la sicurezza dei nostri clienti, siamo lieti di annunciare una promozione speciale per il mese di aprile. Per tutti i proprietari di veicoli Hyundai e Kia, offriamo uno sconto del 25% sulla sostituzione delle pastiglie dei freni, dei dischi e dell’olio.

Approfittare di questa promozione è un’ottima opportunità per assicurarsi che il vostro veicolo sia dotato di un impianto frenante in condizioni ottimali, garantendo la massima sicurezza su strada.

In conclusione, controllare regolarmente le pastiglie dei freni, i dischi e l’olio è fondamentale per garantire una guida sicura e tranquilla. Approfittare della promozione del 25% di sconto è un modo intelligente per investire nella manutenzione del vostro veicolo e nella vostra sicurezza. Non trascurate la salute del vostro impianto frenante: prenotate subito un controllo e assicuratevi di viaggiare sempre al sicuro.

SCOPRI COME OTTENERE LA PROMOZIONE CLICCANDO >> QUI <<

O CHIAMANDO 0516044905

Ti è piaciuto questo Blog? Leggi anche gli altri qui.

Pubblicato il Lascia un commento

AUTO DEL MESE SEAT ARONA BLACK EDITION

AUTO DEL MESE SEAT ARONA BLACK EDITION

L’Eleganza Urbana a Produzione Limitata

Marzo ci porta un’autentica chicca automobilistica con la SEAT Arona Black Edition, l’auto del mese che incarna l’eleganza urbana e la potenza straordinaria di SEAT. Questo progetto straordinario, basato su uno dei modelli più rappresentativi della casa spagnola, è destinato a catturare l’attenzione degli appassionati di automobili che cercano un mix irresistibile di design sportivo, compattezza ed agilità, e un posizionamento prezzo vincente.

Arona: Una Storia di Successo

Dal suo debutto, SEAT Arona ha mantenuto il suo status di car line più rilevante di SEAT. Tre caratteristiche fondamentali – design sportivo, compattezza ed agilità, e un posizionamento prezzo vincente – hanno contribuito a consolidare il bacino della sua clientela potenziale nel tempo.

Arona Black Edition: Un’eccellenza Temporanea: La Arona Black Edition, una versione speciale con un’orizzonte temporale limitato, è una dimostrazione della dedizione di SEAT per il design distintivo e l’innovazione. Basata sulla solida fondazione di Arona Style, questa edizione limitata si distingue per le sue dotazioni da allestimento top di gamma che conferiscono un tocco di classe e esclusività al SUV urbano.

Elementi Distintivi di Arona Black Edition:

  • Fari Full LED: Garantiscono una visibilità superiore e aggiungono un tocco moderno al design.
  • Cerchi da 18” Nuclear: Un dettaglio che non passa inosservato, conferendo grinta e stile.
  • Vetri Posteriori Oscurati: Aggiungono un tocco di mistero e raffinatezza all’estetica.
  • SEAT Virtual Cockpit da 10,2”: Tecnologia all’avanguardia per un’esperienza di guida futuristica.
  • Bocchette Aerazione in Grigio Metallic: Dettagli che riflettono l’attenzione al design.
  • Vernice Metallizzata Nera: L’eleganza del nero per un look sofisticato.

Eccellenza e Competitività:

La Arona Black Edition mantiene una competitività ineguagliabile grazie alle sue dotazioni aggiuntive, rendendo questa versione a produzione limitata un’opzione irresistibile per chi cerca l’eleganza senza compromessi.

Disponibilità Limitata:

Questa straordinaria versione è disponibile con la motorizzazione 1.0 TSI da 95 CV con cambio manuale, offrendo un mix perfetto di potenza e efficienza.

SEAT Arona Black Edition è una vera sintesi di stile, prestazioni e esclusività. Chi ama distinguersi sulla strada e cerca un’auto che racconti una storia di eleganza urbana non può fare a meno di dare un’occhiata da vicino a questa produzione limitata. Affrettatevi, perché l’eleganza a produzione limitata aspetta solo pochi fortunati acquirenti!

Scopri di più sulla SEAT Arona Black Edition visitando il nostro showroom o scopri la promozione attiva oggi stesso. L’eleganza urbana ti sta aspettando!


Vuoi più info sull’auto del mese GP richiedile ai riferimenti qui o contatta lo 051 6044999

Pubblicato il Lascia un commento

Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

L’automobile, icona di libertà e innovazione, nasce maschio ma si trasforma in femmina nel corso degli anni. Questo affascinante cambiamento di genere è un viaggio attraverso la storia linguistica dell’auto, un percorso che inizia nella Francia del 1875.

L’Origine del Termine “Automobile”:

Il termine “automobile” fece la sua prima comparsa in Francia nel settembre del 1875. Inizialmente, non era un sostantivo, ma piuttosto un aggettivo: “voiture automobile”, ovvero una vettura che si muove da sé. Questa espressione era un ibrido composto dalle radici greche “autós” (sé) e latine “mobilis” (mobile). Per almeno quindici anni, “automobile” rimase un aggettivo prima di assumere la forma di un sostantivo nel 1890.

Il Dilemma del Genere: Maschio o Femmina?

Una volta che “automobile” divenne un sostantivo, il dibattito sul suo genere iniziò. Il Consiglio di Stato francese chiese il parere dei membri dell’Accademia, i quali decisero che “automobile” dovesse essere un sostantivo maschile. Tuttavia, grammatici e linguisti dissentirono, sostenendo che, essendo una sostantivazione di un aggettivo femminile (“voiture”), avrebbe dovuto mantenere il genere femminile: “une automobile”. La controversia continuò, e la stessa questione si pose anche in altre nazioni.

Intervento di D’Annunzio in Italia:

In Italia, dopo anni di discussione sul genere di “automobile”, intervenne Gabriele D’Annunzio nel 1926. La massima autorità letteraria del tempo dichiarò: “L’Automobile è femminile”. D’Annunzio sottolineò la grazia, la snellezza, la vivacità e la perfetta obbedienza dell’auto, convincendo tutti. Da quell’anno, il genere femminile prevalse definitivamente per l’automobile in Italia.

Un Termine Ancora Attuale:

Nonostante il passare degli anni, l’automobile rimane femminile nella lingua italiana. L’uso del termine abbreviato “auto” è diffuso e anch’esso conserva il genere femminile. Il termine “macchina”, una volta comune, è ora in disuso.

L’evoluzione del genere dell’automobile è un curioso capitolo nella storia linguistica e culturale. Da un aggettivo neutro a un sostantivo maschile, fino a diventare un termine femminile, l’auto ha attraversato un viaggio di identità linguistica che riflette la complessità e la ricchezza dell’evoluzione del linguaggio nel corso del tempo.

Esplora ulteriormente il mondo dell’automobile e della sua storia visitando il nostro showroom o partecipando a un test drive.

Scopri di più sull’oggetto che, anche nella sua identità linguistica, continua ad affascinare e evolversi.

Ti sei perso il gli altri episodi di “Lo sapevi?”

Leggili qui! 👇

Lo Sapevi? ep.17 – 350.000 mattoncini: Kia EV6 diventa un LEGO

Pubblicato il Lascia un commento

DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

Se parliamo di DeLorean, il primo pensiero va alla famosissima macchina del tempo usata da Doc in “ritorno al futuro” con cui Marty McFly viaggia attraverso gli anni prima avanti poi indietro nel tempo.

Ma non tutti sanno che in realtà la storia di questa macchina è tutto tranne che una favola avvincente: partiamo da un sogno di un ragazzo, tramutatosi in progetto non riuscito, passando dalla bancarotta fino al divenire un pezzo iconico grazie ad Hollywood.

Un brillante progettista

Nel 1975 John DeLorean, un progettista americano della General Motors, con uno spiccato senso per gli affari e con una visione brillante del mercato dell’automotive, si mette in proprio fondando la DeLorean Motor Company.

Il sogno di John era di produrre un’auto sportiva futuristica ad un prezzo abbordabile, la Delorean DMC-12.

I successi di John DeLorean

Il curriculum di DeLorean era costellato di successi: prima in Packard Motor Company dove riprogettò la trasmissione Ultramatic, poi alla General Motors dove risollevò le sorti del marchio Pontiac e quadruplicò i profitti di Chevrolet in pochissimo tempo.

Il successo ottenuto in quegli anni fece guadagnare velocemente a DeLorean la carica di vice presidente della GM nel 1972 della divisione auto e camion. Purtroppo il suo carattere estroverso e atipico non era visto di buon occhio dai vertici dell’azienda, per questo nel giro di un anno lasciò GM e decise di mettersi in proprio.

La DMC-12


Nel 1976, Giorgetto Giugiaro, un designer italiano nel campo automobilistico vincitore del premio Compasso d’oro per ben sei volte, presentò il prototipo della DMC-12. La vettura, caratterizzata da una carrozzeria in acciaio inox non verniciato e con l’originale apertura delle portiere ad ali di gabbiano, vide la produzione trasferirsi in Irlanda del Nord, dove riuscì a ottenere la maggior parte dei finanziamenti, pari a circa 100 milioni di dollari.

Nonostante la programmazione della produzione per il 1979, i ritardi causati dalle tecnologie adottate per costruire il telaio generarono numerosi problemi. Per affrontare queste difficoltà, DeLorean si rivolse a Colin Chapman, un progettista inglese noto come il più grande progettista di Formula 1, vincitore di sei campionati del mondo di F1 e sette titoli costruttori tra il 1962 e il 1978. Chapman è anche l’ideatore di alcune delle invenzioni più significative nel settore automobilistico, come il telaio monoscocca, che ancora oggi viene impiegato in F1.

Chapman accettò l’incarico, ma in cambio di una tangente di 10 milioni di dollari provenienti da un’impresa panamense. Questi fondi, sottratti dagli investitori, non furono mai più recuperati.

Un progetto rivelatosi un fiasco

La revisione del progetto richiese un periodo brevissimo, portando la vettura in produzione nel 1981. Tuttavia, la DMC-12 si rivelò un autentico fiasco. La vendita si fermò a soli 6.000 esemplari anziché i previsti 12.000, a causa sia della congiuntura economica sfavorevole, sia dei vari problemi derivanti dai compromessi effettuati rispetto al progetto originale, tra cui le prestazioni deludenti che la collocavano in una posizione svantaggiata rispetto alla concorrenza.

Quando investitori e governo inglese appresero le molteplici questioni legate all’affidabilità del veicolo, diventò evidente che il progetto stava per essere un fallimento annunciato. DeLorean iniziò a trovarsi in una situazione difficile, diventando oggetto delle indagini dell’FBI.

L’arresto e la bancarotta

Nel 1982, le autorità arrestarono John DeLorean per traffico di stupefacenti. Da quel momento in poi, la bancarotta venne ufficialmente dichiarata, e la fabbrica in Irlanda chiuse, segnando la fine del sogno visionario.

DeLorean, il protagonista di questa storia, affrontò nove capi d’accusa, tra cui traffico internazionale di stupefacenti, rischiando una condanna fino a 72 anni di carcere. Tuttavia, grazie all’abilità di un avvocato, si riuscì a dimostrare che DeLorean fu vittima di una vera trappola. Grazie a questa argomentazione, l’imprenditore ottenne l’assoluzione.

Negli anni rimasero i sospetti di giro illegale di soldi tra DeLorean e Chapman che morì in circostanze dubbiose e di cui non si ha la prova della sua effettiva dipartita. L’imprenditore non si riprese mai da questi avvenimenti e morì nel 2005. La sua creatura, la DMC-12 diventerà un’Icona del cinema grazie alla trilogia di “Back to the Future”, ma il successo non servì ad aumentare le vendite della macchina.

La rimessa in produzione della DMC-12

Negli anni 2000 la società venne rilevata da una società texana omonima a quella originaria (DeLorean Motor Company) annunciando l’intenzione di rimettere in produzione la DeLorean DMC-12.

Nel 2017 fu riaperta la produzione della DMC-12 con una serie limitata a 300 pezzi con accorgimenti tecnici e rivisitazioni elettroniche.

Ti è piaciuto questo Blog? Leggi anche gli altri qui.

Pubblicato il Lascia un commento

Le pubblicità più irriverenti sulle Auto:

Le pubblicità più irriverenti sulle Auto:

Le campagne pubblicitarie hanno sempre fatto da sottofondo nelle nostre scelte di acquisto e nelle conversazioni quotidiane, soprattutto quando sono ironiche e argute.

La rivalità tra brand concorrenti, espressa attraverso dissing pubblicitari, è un fenomeno consolidato nel mondo del marketing, come evidenziato dalla storica rivalità tra Coca Cola e Pepsi o tra BMW, AUDI e Mercedes.

In questo articolo, esploreremo alcune delle comunicazioni pubblicitarie più irriverenti del secolo scorso nel settore automobilistico.

PORSCHE:

Negli anni ’80, il settore pubblicitario era privo delle limitazioni del politically correct, consentendo chiari riferimenti sessuali come quelli presenti nelle campagne della Porsche. La sfida affermava che le dimensioni non contano se si possiede una Porsche.

VOLKSWAGEN:

Con lo slogan “Think small” ideato dal genio del pubblicitario umanista Bill Bernbach, Volkswagen sfidò l’America obnubilata dal gigantismo, suggerendo che essere il numero 2 non fosse poi così male. “Pensare in piccolo” divenne il loro mantra.

BENTLEY:

La campagna pubblicitaria di Bentley Azure propose lo slogan “You don’t park it, you position it” – “Non la parcheggi, la posizioni”, sottolineando il prestigio associato alla posizione della vettura.

FIAT:

La Fiat Multipla, un modello divisivo, fu promossa con il claim “Sarete belli voi!”, sottolineando che il veicolo non doveva piacere a tutti, ma solo ai veri intenditori. Nonostante le opinioni contrastanti, è stata esibita al Museum of Modern Art di New York.

DAIHATSU:

La campagna pubblicitaria della HIJET MPV (venduta in Italia come Piaggio Porter) ha ribaltato gli stereotipi, suggerendo che sulla monovolume si possono portare più ragazze rispetto a un’auto sportiva, ed è anche più conveniente.

PORSCHE:

Ancora Porsche, questa volta con una campagna che gioca sul sogno nel cassetto dei giovani, mettendo in risalto che possedere una Porsche è molto più attraente rispetto a Nissan o Mitsubishi. Nel 1983, con il messaggio “Nessuno è perfetto”, celebrarono il dominio assoluto alla 24 ore di Le Mans.

ASTON MARTIN:

A volte la comunicazione di lusso non coincide con la classe, come dimostra una pubblicità di Aston Martin che, anche se successivamente rivelatasi un fake, ha sollevato l’indignazione femminile con lo slogan “sai di non essere stato il primo, ma te ne importa qualcosa?”.

Se questo articolo ha catturato la vostra attenzione, condividetelo nei commenti!

Leggi gli altri >>Blog<<

Pubblicato il 3 commenti

Bologna, il Limite di Velocità a 30 km/h

Bologna, il Limite di Velocità a 30 km/h

Una Rivoluzione per la Sicurezza Stradale o un Ostacolo alla Vita Quotidiana?

Il 16 gennaio 2024 segna un momento epocale per Bologna, che diventa la prima città italiana a implementare il limite di velocità a 30 km/h su una vasta percentuale delle sue strade.

Il sindaco Matteo Lepore ha presentato questa iniziativa come una “rivoluzione” volta a migliorare la qualità della vita cittadina e a rendere la città più sicura e sostenibile. Tuttavia, la decisione ha suscitato opinioni contrastanti, alimentando il dibattito tra i sostenitori della sicurezza stradale e coloro che vedono questa iniziativa come un ostacolo alla mobilità e al lavoro quotidiano.

Pro: Un Passo Avanti per la Sicurezza Stradale:

Il sindaco Lepore giustifica la decisione come un impegno per rendere Bologna più sicura e a misura di tutti, con l’obiettivo ambizioso di zero morti sulle strade. Ridurre il limite di velocità a 30 km/h dovrebbe diminuire l’incidenza degli incidenti stradali e fornire un ambiente più sicuro per pedoni, ciclisti e automobilisti. I sostenitori vedono questa iniziativa come un passo avanti nella promozione della sicurezza stradale e un modo per rendere la città più accogliente per bambini, anziani e famiglie.

Contro: Critiche e Preoccupazioni:

Tuttavia, la decisione non è stata accolta positivamente da tutti. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso preoccupazioni riguardo ai possibili disagi per i lavoratori e ha messo in dubbio l’efficacia di imporre un limite così basso su tutta la città. Le critiche si estendono anche ai sindacati, i tassisti e i cittadini che lamentano la perdita di fluidità del traffico, ostacoli nel portare a termine il lavoro e difficoltà nell’arrivare in tempo a destinazione.

Controllo della Velocità e Sanzioni:

L’implementazione del limite di velocità a 30 km/h sarà seguita da controlli della Polizia locale, che utilizzerà telelaser come TruCam o TruSpeed. Le sanzioni inizieranno solo dal 16 gennaio 2024, con un margine di tolleranza di 5 km/h. Le multe varieranno da importi relativamente modesti per superamenti leggeri a sanzioni più severe per eccessi di velocità significativi.

Polemiche e Dibattiti:

Le polemiche hanno coinvolto vari attori, dal ministro dei Trasporti ai sindacati e ai cittadini stessi. Alcuni sostengono che la decisione tradisca lo spirito della norma, mentre altri credono che sia necessaria per aumentare la sicurezza stradale. La questione del trasporto pubblico è stata sollevata dai sindacati, che denunciano un peggioramento del servizio durante la pandemia.

Bologna si trova al centro di un dibattito nazionale sulla sicurezza stradale e la qualità della vita urbana. Mentre il sindaco Lepore si impegna a trasformare la città in un ambiente più sicuro e sostenibile, le critiche sottolineano i possibili impatti negativi sulla mobilità e sul lavoro. Il futuro dirà se questa iniziativa sarà un modello da seguire per altre città o se sarà necessario trovare un equilibrio tra sicurezza stradale e esigenze quotidiane dei cittadini.

Tu cosa ne pensi? Hai già sperimentato le zone a 30km/h? Faccelo sapere nei commenti.